Georges Angéli. Sulla fotografia in clandestinità a Buchenwald
Io non sono un liberale, non sono un conservatore, non sono un progressista, non sono un monaco, non sono un indifferentista. Vorrei essere un libero artista, nient’altro […]
Odio la menzogna e la violenza sotto tutti i loro gli aspetti […] Il fariseismo, l’ottusità e l’arbitrio non regnano solo nelle case dei mercanti e in gattabuia;
io li ravviso nella scienza, nella letteratura, tra i giovani… Per lo stesso motivo non nutro una particolare predilezione né per i gendarmi né per i macellai né per gli scenziatiné per gli scrittori né per i giovani. L’insegna e l’etichetta le tengo in conto d’un pregiudizio. Il mio sancta santorum è il corpo umano, la salute, l’ingegno, l’ispirazione, l’amore e la libertà più assoluta, l’essere liberi dalla violenza e dalla menzogna, sotto qualunque aspetto si manifestino.
Ecco il programma al quale mi atterrei, se fossi un grande artista”.
Anton Cechov