Tomboy (2011), di Céline Sciamma
“L’oppressione sociale poggia sull’esistenza di apparati di governo permanenti e distinti dalla popolazione,
e precisamente gli apparati burocratico, militare e poliziesco”.
Simone Weil
“L’oppressione sociale poggia sull’esistenza di apparati di governo permanenti e distinti dalla popolazione,
e precisamente gli apparati burocratico, militare e poliziesco”.
Simone Weil
[ Il mondo esiste per cadere in una fotografia! dal taccuino di un fotografo di strada…]
“Si deve essere dalla parte degli oppressi, anche quando hanno torto,
senza tuttavia dimenticare che sono della stessa pasta dei loro oppressori”.
E.M.Cioran
[ Il mondo esiste per cadere in una fotografia! dal taccuino di un fotografo di strada…]
“Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini (…).
Lo spettacolo, compreso nella sua totalità, è nello stesso tempo il risultato e il progetto del modo di produzione
esistente (…). Lo spettacolo è il discorso ininterrotto che l’ordine presente tiene su se stesso, il suo monologo
elogiativo. È l’autoritratto del potere all’epoca della gestione totalitaria delle condizioni di esistenza”.
Guy Debord
“Siamo noi quelli che devono passare attraverso le fiamme — non per diventare santi,
ma soltanto interamente ed eternamente umani. Siamo noi che abbiamo ispirato
i grandi capolavori della letteratura con le nostre colpe e fragilità.
Siamo pieni di potenziale, anche quando diamo il nostro peggio!.
Henry Miller
“La percezione di sé o la coscienza di sé sono la consapevolezza del corpo nella sua risposta viva o spontanea. Il
sé è il corpo, che comprende la mente; è il corpo che reagisce indipendentemente dall’io. Quindi, io sono più
cosciente di me stesso quando sono affamato, stanco, assonnato o eccitato o quando sento dolore o piacere”.
Alexander Lowen
“Il potere ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatore!”… “La Chiesa ha fatto un patto col diavolo… un popolo degenerato, mostruoso, criminale… non ho speranze, non mi disegno un mondo futuro, tendo verso una forma anarchica”
Pier Paolo Pasolini
Hippolyte de Villemessant, il fondatore del Figaro, ha definito il carattere dell’informazione in una celebre formula:
“Per i miei lettori, — egli diceva —, è più importante l’incendio di un solaio
nel Quartiere Latino che una rivoluzione a Madrid”.
Il giornale si oppose alla Comune di Parigi del 1871, che lo soppresse!
Riprese le pubblicazioni a fianco dell’aristocrazia e della borghesia, dopo la caduta della Comune