Sulla rivoluzione della gioia nel ’68
a Serena, perché conosce l’arte di gioire e la rabbia degli ultimi,
a Lino, guerriero di luce, di resistenze e giuste utopie,
e, infine, a Bru’, perché sa che laggiù dove finisce il mare e comincia il cielo
c’è tutto l’amore del mondo e che ogni risposta è nelle stelle!
“Io vorrei, e questo sia l’ultimo ed il più ardente dei miei desideri,
io vorrei che l’ultimo dei re fosse strangolato con le budella dell’ultimo dei preti”.
Jean Meslier, curato di campagna del ‘700