Francisco Boix – Sull’iconografia dell’orrore di Mauthausen e la disobbedienza civile della fotografia
«Un ubriaco di taverna di porto disse al giovane fotografo che voleva fare la fotografia sociale:
“Se studierai e coltiverai il tuo talento, diventerai un grande fotografo”.
Il giovane fotografo, un po’ perplesso:
“E se non ho voglia di studiare né guardare la gente negli occhi?” L’ubriaco, dopo aver sorseggiato un po’ di vino:
“Allora diventerai un critico o alla peggio uno storico della fotografia!”».
(Dal taccuino di un fotografo di strada, 1968).