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Notizie dal mondo (2020) di Paul Greengrass

Inserito da serrilux

Notizie dal mondo (2020) di Paul Greengrass

“Siamo noi quelli che devono passare attraverso le fiamme — non per diventare santi,
ma soltanto interamente ed eternamente umani. Siamo noi che abbiamo ispirato
i grandi capolavori della letteratura con le nostre colpe e fragilità.
Siamo pieni di potenziale, anche quando diamo il nostro peggio!.
Henry Miller

Possiamo perdonarci un crimine, ma non la bassezza del cinema per piattaforme televisive… poiché tutto l’immaginario cinematografico ormai passa dagli splendidi dispositivi-video dove tutto viene tritato o strizzato per i cervelli dei coleotteri-spettatori… l’apparato burocratico funziona bene… ci vanno tutti nei salotti televisivi… politici, operai, stilisti, calciatori, cantanti, sociologi, filosofi, notai, avvocati, anche qualche ex-terrorista non ci sta proprio male in tutta questa spazzatura olezzante di stupidità… il Papa poi ci fa davvero bella figura in diretta mondiale! Benedice tutti i “cattivi che fanno le guerre” e l’invito alla misericordia è costante! Chi sono i “cattivi”, non lo dice, forse perché dalla banca del Vaticano sono passati (e passano) anche personcine che hanno a che fare col mercato delle armi, ci viene da pensare?… del resto ci siamo sovente detti che fede e affari sono il sale quotidiano di menti instabili!
E poi ci sono i “creativi”… letterati, fotografi, registi, professori, “esperti” in tagliole economiche… via… tutti ai fornelli… tutti Chef… tutti a tirar su padelle sotto lo sguardo di un cretino che vende cucine a rate, patatine fritte e scrive libri che nemmeno un illetterato di spessore leggerebbe sulla sedia elettrica… ma che cazzo di gente è questa?…. come si fa a godere della propria stupidità?… ad esempio a vedere i film di Spielberg, Tarantino o l’ultimo Scorsese senza cercare un albero per impiccarsi!… fortuna vuole che il capitalismo saprofita sta distruggendo il mondo, e quando avranno finito l’affare degli affari dei vaccini contro il Covid-19 (con rifiuti, droga, guerre), i ghiacci saranno sciolti… i borsaioli di Wall Street saranno sempre più ricchi e violenti, e gli ultimi si mangeranno tra loro… che bello! Il fatto è che anche il quintetto per clarinetto di Mozart è finito nei centri commerciali e lo fischiettano perfino quelli della sinistra al caviale nelle parate elettorali… e pensare che poche primavere fa, migliaia di ragazzi si sono fatti ammazzare nella Resistenza contro il nazi-fascismo, perché tutti possano dissertare sulla libertà d’opinione attraverso i social-network… ma il fatto è che non c’è nessuna libertà d’opinione, c’è l’opinione pubblica, ed è quella assoggettata, confessata e impaurita della civiltà spettacolare… tutti i figli di puttana si assomigliano! ed è sempre più difficile distinguere un cretino di successo dal successo di un cretino!

Che c’entra il cinema con tutto questo?… non lo so proprio… ma se il cinema rispecchia la vita, qualcosa deve pur entrarci, dico?… tuttavia sappiamo che la cultura, i credi, i fucili… sono sempre stati concomitanti con i regimi autoritari! Qualche volta il cinema si rifugia nel western e racconta piccole verità che riflettono grandi disperazioni! Il film di Paul Greengrass, Notizie dal mondo, cerca di uscire dalla fattualità spettacolare alla Sergio Leone e narrare una storia d’una qualche intima bellezza… non ci stupisce… l’inglese Greengrass è l’autore di Bloody Sunday (2002)… dove ha trattato con fermezza la domenica di sangue a Derry,
Irlanda del Nord, 1972… la marcia di protesta per i diritti civili, promossa da Ivan Cooper, membro del Parlamento per il partito socialdemocratico e laburista… interrotta a colpi di mitra dai paracadutisti inglesi… uccisero quattordici persone e fecero molti feriti… la Regina del colonialismo blasonato era salva! L’IRA ne darà adeguate risposte.
In Notizie dal mondo… Greengrass affabula un film a “tono basso” che si lascia sfogliare a buccia di cipolla… nel 1870, dopo la Guerra Civile… Jefferson Kyle Kidd (Tom Hanks), excapitano dell’esercito confederato è in Texas… gira di città in città e legge-interpreta, davanti a comunità di analfabeti, le “notizie dal mondo” pubblicate sui giornali americani… lungo la strada incontra una bambina, Johanna (Helena Zengel)… è l’unica sopravvissuta di una famiglia di coloni (di origine tedesca) sterminata dagli indiani Kiowa… è rimasta con loro per anni e l’hanno chiamata Cicala… Kidd vuole consegnarla ai militari nordisti… ma non ne vogliono sapere… allora decide di portarla dagli zii che stanno a Castroville… Cicala parla la lingua dei Kiowa… ma in qualche modo s’intendono… gli zii della ragazzina l’accettano con riluttanza, per restare deve lavorare nei campi… il capitano prosegue la strada per Sant’Antonio… va al cimitero a trovare la moglie morta di colera, le lascia un medaglione e la fede sulla tomba e torna alla fattoria degli zii di Cicala… la trova legata e avvolta in una coperta al freddo… la scioglie dalla corda e le chiede se vuole andare ad abitare con lui… si allontanano abbracciati verso una nuova esistenza.
Il film si snoda lungo le 400 miglia che il capitano e Cicala percorrono nel paesaggio texano… incontrano farabutti che vogliono comprare la ragazzina, fuorilegge che uccidono indiani, assassini che dettano legge su pezzi di territorio… l’“uomo che legge i giornali” e Cicala superano tutti gli imprevisti… Cicala è intelligente, colma di solitudine e s’aggrappa ai pochi terribili ricordi della sua famiglia uccisa… Kidd è avvolto in un’aura di malinconia… critico contro una guerra che non voleva combattere e non capiva… sente il fiato della morte addosso e cerca un po’ di pace e d’amore nell’innocenza del divenire.

Il soggetto del film è tratto dal romanzo omonimo di Paulette Jiles… Luke Davies e Greengrass stendono una sceneggiatura austera… dialoghi asciutti, lucidi, anche sarcastici… trasfigurano il western in una sorta di trattato sull’amicizia tra una ragazzina e un ex-soldato! La fotografia di Dariusz Wolski è bella, incentrata sui marroni e i blu… illumina paesaggi maestosi, tramonti affascinanti, notti leggiadre sotto le stelle al caldo del fuoco e del caffè… la sequenza della tempesta di sabbia è singolare (gli effetti speciali sono tenuti al minimo)… il capitano e la ragazzina si ritrovano in mezzo agli indiani che lasciano loro un cavallo e svaniscono nella polvere. La musica evocativa di James Newton Howard, avvolge il film senza mai travalicare l’espressione estetica… il montaggio di William Goldenberg segue l’andatura lenta del film e ne sostiene la sontuosità architetturale. Le inquadrature di Greengrass sorprendono per la loro potenza descrittiva e specie in interni figurano un cinema che molto ricorda, e in meglio, la corteccia visiva di William Wellman, Budd Boetticher, Burt Kennedy o Sam Peckinpah. Il “vero” non va trovato che in se stessi, non altrove!
Notizie dal mondo lascia trasparire venature pacifiste che inchiodano la guerra alle proprie responsabilità… vinti e vincitori sono entrambi schiacciati d’afflizioni che nessuno comprende e tutti soffrono… relitti che si aggrappano alla vita o sopravvivono nella desolazione del fatalismo… non hanno nessuna ragione per vivere né tantomeno per morire nella leggenda di una nazione che deve ancora nascere. I soli che Greengrass sembra assolvere — oltre naturalmente a Kidd e Cicala — sono la gente semplice che ascolta incuriosita e divertita le letture del capitano… nella sequenza finale dove Kidd racconta una storiella ironica, partecipa anche Cicala (fa i suoni con un bastone), l’inchino al pubblico e il suo sorriso felice lasciano sullo schermo gli auspici di un mondo più giusto e più umano!
L’interpretazione di Tom Hanks è magistrale… atteggiamenti del corpo accurati, pochi movimenti, gesti ammiccanti una ritualità figurativa (specie quando legge i giornali) di notevole essenzialità… Hanks non fa il pistolero alla John Wayne né il reduce sconfitto tutto patria e famiglia come Rock Hudson ne I due invincibili (1969), un brutto film di Andrew V. McLaglen… ha ucciso per una bandiera e visto i teatri di guerra come campi di sangue, non di gloria… è l’“uomo dei giornali” che racconta storie ma non è un “parolaio”… ama i libri e la giustizia… tutto ciò che dice merita d’essere capito e mostra che l’intelligenza è senz’altro preferibile alla cupidigia degli uomini che s’abbeverano al sagrato del potere… ma non lo grida… spezza le catene dell’ammirazione su ogni cosa che non sia la vita degli umili… è una sorta di dissotterratore shakespeariano che fa di un’assemblea popolare il suo teatro… non ha niente da proclamare, solo da vivere.

Helena Zengel è una Cicala arguta… teme la cattiveria ma non ha paura… mangia con le mani, canta lamenti Kiowa, impugna anche la pistola e spara per difendere il capitano… e lo fa con la leggerezza che rende le viltà sottili… specie quelle degli uomini che si mostrano spietati… non è né indiana né bianca… è un piccolo essere addolorato che dà la sensazione di sapere che il suo vestito sporco è più pulito di quelli che ha visto nei saloon o nelle chiese o nelle case… esprime una generosità amara che fuoriesce dai suoi sguardi trasversali a ciò che le accade… capisce senza dire e dice col corpo ciò che pensa… ha un’idea chiara del bene e del male… non ha bisogno di essere tollerata, ma amata per quella che è! Il cinema, quando non ha nessuna pretesa di attualità, ma è crogiolo di speranze universali senza Dio, riporta sulle rive dei fiumi dove bambini, vagabondi e poeti spaccano le noci e fanno il bagno nudi con i pesci e la felicità… i disadattati d’ogni sorta hanno troppi difetti per non avere anche del genio!
Notizie dal mondo… è pervaso da visioni di fraternità, accoglienza e condivisione che annunciano atti futuri di bellezza e di giustizia… poiché i dizionari (in mani sbagliate) sono strumenti che imbrogliano, lusingano o feriscono… parlare la propria lingua significa polverizzare i calcoli e fare dell’amicizia, dell’amore, della diversità una luce-voce etica dove le affinità elettive sopprimono le differenze e ne cantano le alterità spirituali… dove tutti sono prossimo per me, insomma, nasce l’aristocrazia egualitaria che rivendica la dignità-identità di tutti gli uomini… educazione alla vita senza educare, dunque… niente morali subordinati ad interessi… condannare tutto ci ciò che procura infelicità e accettare tutto ciò che porta verso l’arte di gioire!
Il cinema che non è un’estetica delle passioni estreme o poetica del dissidio è solo utilitarismo… contro il tempo misurato degli incassi, la presenza di un cinema ludico atemporale… non sottomesso al successo o al rimpianto, che è la medesima cosa… premiato o respinto, controllato o disilluso… disaffezionato all’ordine sociale divenuto economia soltanto… è un cinema di trasmutazione di valori e il progetto prodigo di una filosofia libertaria del dispendio come metafora del giusto, del buono, del bello e del bene comune! L’eleganza, la grazia, lo stile… suppongono il talento di un bel fine… una volontà di giustizia che pone l’uomo in rilievo nella storia e non lo seppellisce nelle convenzioni, redenzioni o conversioni… la nobiltà del vero sta nel falso abbattuto e non ci può essere nessuna salvezza o pretesto se non la facciamo finita con il totalitarismo delle istituzioni. La libertà è un fanciullo che gioca con spade di legno e sconfigge tutte le guerre… l’ironia sovversiva del suo sorriso, come delle sue lacrime, è l’eccellenza di un atto creatore che libera la vita dalle privazioni… la situazione costruita diventa reale e si riappropria del tempo e dello spazio, e rovescia l’immaginario in un’estetica della libertà. Non c’è arte senza un’idea che la stravolga o la neghi! Quando non si hanno spettatori, né lettori, né seguaci… non si è schiavi di nessuno e nemmeno re! I maestri lasciamoli ai piccioni nei parchi! Le persone più acute/vere che abbiamo mai incontrato, non avevano mai letto un libro, ascoltato un concerto, né visto un film… dicevano come si può pensare di criticare o fare dell’arte senza non avere il senso del ridicolo! Dopo aver visto una qualsiasi forma del comunicare senza sorridere né avere pietà, nessuno potrà mai più dire d’essere innocente! Solo le opere impazzite di verità, bellezza e giustizia (e l’impossibilità di dimenticare), permettono di intravedere l’essenza dell’arte nella vita rovesciata.

Piombino, dal vicolo dei gatti in amore, 15 volte febbraio, 2021

 

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