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ISA DEI GABBIANI

Inserito da serrilux

Testo Pino Bertelli, Musica Massimo Panicucci

Isa dei gabbiani
quella che chiamano la matta
perché porta il pane secco
alla fame degli uccelli del porto

Quando arriva spettinata e sola
dentro un vestito troppo stretto
una nuvola di ali d’argento e grida
accarezzano la sua bocca di rossetto sfatto

Il rimmel è sparso sul suo viso gonfio
ma i suoi occhi sono vivi e veri e un po’ svagati
come quelli dei bambini con la faccia sporca
che alzano le vele povere di carta velina

E gli animali-mostri di marmo rosa-cenere
delle fonti magiche delle Serpi in amore,
lì dove fanno il bagno i cani randagi, i gatti e i topi
la guardano volare via sulla sua granata di latta blu

Che vola per le antiche strade di pietra e sudore
dove sui muri c’è ancora scritto col carbone
le speranze di quegli anni sbandati e belli
dove sognare era anche vivere…

 

 

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