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Alvise (I pugni in tasca)

Inserito da serrilux

ALVISE (I PUGNI IN TASCA)*
testo Pino Bertelli, musica Massimo Panicucci

La porta grande che dà sulle scale
è il tuo primo potere da scardinare
e già fuggi a tentoni la camera azzurra
piena di calore, strani immagini sacre, ampia e pulita
dove di lato c’è un pianoforte
– con sopra un ritratto di morte –
non ci badare

è soltanto un sentiero
che si è smarrito in un bosco nero
è una nave grande che è partita
e che poi non è più tornata
— tu pensa alla porta e al mistero di fuori
porta con te le tue figurine a colori

I tuoi apparecchi di carta e cartone leggeri
ti portano subito, proprio dove vuoi
oppure stanno fermi se tu vuoi
e se resti davanti alla finestra
allora i tuoi occhi sono aeroplani
— tieniti stretta la tua monetina —

ci vuole poco a comprarti un gelato
o a raccontarti una favola oscena
è più difficile trattarti alla pari
è più difficile non farti violenza
— che strano amore è il nostro amore da manuale —

sarebbe meglio tu crescessi da solo

L’estate è generosa con i bambini
il vento caldo apre un po’ la prigione di Alvise
e corre in cortile ed è bello
ascoltarlo parlare con le mosche
è bello imparare la sua fantasia
— io vorrei potermi fare capire —

ma non ci badare
già sai che il lupo cattivo di mia madre
sono i nostri padroni e i loro santi
sai benissimo che uno come te
una caramella non lo potrà mai comprare
— vorrei dirti che sto dalla tua parte —

ma forse è meglio che ti lasci giocare.

* Alvise è il nome di Lou Castel nel film di Salvatore Samperi, Grazie zia (1968),
I pugni in tasca (1965) è il titolo del film di Marco Bellocchio.

 

 

 

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