UN’ECONOMIA PER L’1%
Come privilegi e potere in campo economico generano estrema disuguaglianza, e come è possibile spezzare questa spirale.
I MAGNIFICI SETTE (2016), di Antoine Fuqua
“Me ne infischio di fare dell’arte. Significa rinunciare a molto. È una posizione morale e posso arrivare a dire – se mi permettete di usare questa parola – eroica. Istintivamente, ogni uomo cerca di rendersi illustre. Quanto a me, non cerco di rendermi illustre ma di diventare utile”.
Roberto Rossellini (Luglio 1963)
IO, DANIEL BLAKE (2016), di Ken Loach
“Soltanto in un paese libero l’impostura non gode privilegi,
e non può schivare la persecuzione che l’insegue sotto ogni forma o camuffamento,
non essendo protetta né da una corte, né dalla prepotenza nobiliare, né dall’iniquità d’una chiesa”.
Anthony Ashley-Cooper, terzo conte di Shaftesbury, 1707.
LIU XIA: Sulla fotografia dei diritti umani
Mangime per le macchine
di Xu Lizhi, 2016, traduzione dall’inglese e nota di Annamaria Lavecchia, introduzione di Renato Marvaso, Edizioni Istituto Onorato Damen, pp. 47, Euro 5
« Appello alla comunità internazionale per condannare i Laogai, il sistema di campi di prigionia di lavoro forzato nella Repubblica Popolare cinese, quale strumento di repressione del Governo cinese».
Risoluzione 294 del Congresso degli Stati Uniti.
GLI ANARCHICI (ELOGIO DELL’UTOPIA)
a Leo Ferré (per quei giorni passati nelle terre di Toscana, tra il tuo vino e canti d’anarchia)
L’anarchico e la comunista. Tina Modotti
TINA MODOTTI. SULLA FOTOGRAFIA SOVVERSIVA DALLA POETICA DELLA RIVOLTA ALL’ETICA DELL’UTOPIA di PINO BERTELLI
DOPO ALCUNI ANNI DI ASSENZA TORNA IN LIBRERIA, IN NUOVA EDIZIONE ECONOMICA ILLUSTRATA, RIVISTA E CORRETTA, UN PICCOLO CLASSICO DELLA CONTROCULTURA, UN FONDAMENTALE DEL CATALOGO NdA PRESS:
Julieta (2016) , di Pedro Almodóvar
“All’inizio della sua ascesa, negli anni ottanta del novecento, Almodóvar aveva espresso una novità rilevante. La fine della dittatura franchista, e del suo cattolico perbenismo censorio, portò alla luce – come accadde in modi non dissimili nella Russia post-sovietica – tutto il represso, il “basso”, in un’esplosione incontrollabile di vitalità e di volgarità.