ROSSS OPERA
ROSSS OPERA. ANIMA ATTIVITA’ E AMBIENTI DI ROSSS NELLE OPERE DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE: Marcello Bonini, Emilio Bonini, Matteo Cecchi, Arrigo Coppitz, Pino Bertelli.
ROSSS OPERA. ANIMA ATTIVITA’ E AMBIENTI DI ROSSS NELLE OPERE DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE: Marcello Bonini, Emilio Bonini, Matteo Cecchi, Arrigo Coppitz, Pino Bertelli.
Non esistono guerre giuste,
non esistono guerre sante,
non esistono guerre umanitarie…
La pace si fa con la pace!
Maledette le guerre e le carogne che le fanno!
Quand’anche avessi tutti i tesori della terra
e conoscessi le lingue degli angeli,
se non ho l’amore non sono niente!
Là dove le nostre lacrime s’incontrano,
i nostri cuori si danno del tu!
di Concita De Gregorio, Contrasto 2017, pag. 191, Euro 22
IX EDIZIONE 6-11 NOVEMBRE 2017
“mari, muri e filo spinato”
a Renato Curcio e Margherita “Mara” a Cagol,
per quel senso della storia che hanno cercato di rovesciare… e le parole in amore, libertà e utopia sparse nei nostri sogni estremi, che debuttavano — tra lo stupore e la meraviglia — nel ritorno delle lucciole a maggio, quando niente era sacro e tutto si poteva dire e osare, sono stati i migliori anni della nostra vita… torneranno le cicogne a nidificare sui nostri tetti rossi e neri.
Una vecchia canzone degli anni ’80 sulla città-fabbrica di Piombino (registrata dal vivo in un concerto dei “Lucky Strike”), scritta da Pino Bertelli e Massimo Panicucci
“Pensiero meridiano vuol dire fondamentalmente questo: restituire al sud l’antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato da altri. Tutto questo non vuol dire indul- genza per il localismo, quel giocare melmoso con i propri vizi che ha condotto qualcuno a chiamare giustamente il sud un «inferno».
di Pino Bertelli, novembre 2017
Con scritti di:
Giuliano Parodi, Rossano Pazzagli, Claudio Marra
Documentalista:
Paola Grillo
« Ho ucciso io Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l’auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento ».
Giovanni Brusca, u verru (il porco), collaboratore di giustizia
“La fotografia non dice (per forza) ciò che non è più, ma soltanto e sicuramente ciò che è stato”.
Roland Barthes
“Forse è lì che ho vissuto veramente; lì dove si viveva senza educazione, senza maniere, senza orari, a piedi nudi”.
Marguerite Duras