E quel maggio fu rivoluzione
di Angelo Quattrocchi, Interno 4, pp. 160, € 10, 00
di Guido Viale, Edizioni Interno4, 2018, p. 324, € 19,80
Conversazione fra Mirko Orlando e Pino Bertelli per la Rivista on-line Mavica
settembre 2013 / febbraio 2014
Ciò che non mi uccide mi fortifica”.
Friedrich W. Nietzsche
A Fernando, esiliato in Italia perché un po’ anarchico…
“La fabbrica dei sogni produce speranza infantile e instilla la coscienza della guerra.
Sottovaluta la solidarietà umana ed esalta esageratamente la morale costituita.
Il cinema perde la propria funzione culturale e assume un ruolo diseducativo.
Il pubblico ormai ha eletto i suoi Eroi e non offre spazio alla nascita di altri…
Non ci sono principi della legge che giustifichino l’oppressione dell’umanità…
Ma ora non affronteremo più le loro armi con le lance e la magia.
Contro l’odio l’odio, contro il fuoco il fuoco”.
Glauber Rocha
Don Andrea Gallo e Pino Bertelli
Conversazioni su resistenza e liberazione sotto la luna rossa di Genova (Il brano qui riportato è parte di una lunga conversazione sui giovani, democrazia, resistenza e solidarietà liberatrice, tra Don Andrea Gallo e Pino Bertelli, avvenuto sotto la luna rossa di Genova, 25 volte gennaio 2012 (24,30— 4,00), nell’archivio di Don Andrea Gallo [ è solo un breve capitolo di un saggio ancora inedito,
Intervista per la rivista Cult (Per motivi di spazio l’intervista a Pino Bertelli era stata scorciata. Questa è la stesura integrale.)
P. Bertelli, A. M. Casiello, F. Cocifoglia, A. Mussari, M. A. Selvaggia cura di Maria Antonietta Selvaggio, 2018
Edizioni LA CITTA’ DEL SOLE
“Le foto sopprimono la nostra coscienza critica,
per farci dimenticare la stupida assurdità del funzionamento,
e solo grazie a questa rimozione è possibile, in generale, funzionare.
Le foto creano così un cerchio magico che ci circonda sotto forma
di universo fotografico. Bisogna rompere questo cerchio”.
Vilém Flusser
“Il cinema, questo nuovo piccolo stipendiato dei nostri sogni,
te lo puoi comperare quello, procurartelo per un’ora o due, come una prostituta”.
Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte, 1932.