Chi è Pino Bertelli secondo Pino Bertelli?
Intervista per la rivista Cult (Per motivi di spazio l’intervista a Pino Bertelli era stata scorciata. Questa è la stesura integrale.)
Dal taccuino di un fotografo di strada
Intervista per la rivista Cult (Per motivi di spazio l’intervista a Pino Bertelli era stata scorciata. Questa è la stesura integrale.)
Gianfranco Sanguinetti: copia della sua Lettera in risposta al recente discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, nel quarantennale dell’assassinio di Aldo Moro.
UN ORGASMO DELLA STORIA: IL 1977 IN ITALIA
– Digressioni sul filo della memoria di un ex-situazionista –
di Gianfranco Sanguinetti
Incontro tra Greg Trooper e Pino Bertelli
Traduzione simultanea e redazione, Myriam Aarab
Incontro tra Joel Rafael (cantautore americano) & Pino Bertelli (fotografo di strada)
Traduzione e redazione Myriam Aarab
Piombino, 18 volte maggio 2012
Intervista di Myriam Aarab e Pino Bertelli per la rivista di critica radicale Tracce Piombino (Italy) 15 luglio 2012
a Serena, perché conosce l’arte di gioire e la rabbia degli ultimi,
a Lino, guerriero di luce, di resistenze e giuste utopie,
e, infine, a Bru’, perché sa che laggiù dove finisce il mare e comincia il cielo
c’è tutto l’amore del mondo e che ogni risposta è nelle stelle!
“Io vorrei, e questo sia l’ultimo ed il più ardente dei miei desideri,
io vorrei che l’ultimo dei re fosse strangolato con le budella dell’ultimo dei preti”.
Jean Meslier, curato di campagna del ‘700
a Franti (Maurizio Rebuzzini),
perché sa, come pochi, che la fotografia serve a liberarsi dall’ignoranza
e dall’analfabetismo del consenso e del successo.
“Cari ragazzi, ho voluto più bene a voi che a Dio,
ma sono sicuro che non baderà a queste piccolezze”.
don Lorenzo Milani
a Renato Curcio,
perché sapeva che quando il sogno di pochi si trascolora nel sogno di tanti, diventa storia!
DOCUMENTI DEL PROCESSO DI DON MILANI
Risposta di don Lorenzo Milani ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’ 11-2-1965 in cui si accusavano gli obiettori di viltà