Baci rubati per Guy Debord 2016

Baci rubati per Guy Debord 2016

dicembre 27, 2019

Una fotosequenza con Enrico Ghezzi e Pino Bertelli

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Psicopatologia del non vissuto quotidiano – Piero Coppo

Psicopatologia del non vissuto quotidiano – Piero Coppo

dicembre 27, 2019

Appunti per il superamento della “psicologia” e per la realizzazione della saluteù

Agosto 1980

 

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Pino Bertelli. Un Fotografo di strada a Buenos Aires

Pino Bertelli. Un Fotografo di strada a Buenos Aires

dicembre 27, 2019

«Quando ero bambino, mio padre mi insegnò a non piegare mai la testa di fronte alla cattiveria e non scendere mai così in basso tanto da odiare una persona…
Un uomo – era solito dire – ha il diritto di guardare un altro uomo dall’alto, soltanto per aiutarlo ad alzarsi.

Quando ero bambino, mia madre mi disse di non avere timore di piangere, né quando si ama né quando si soffre…
mi disse anche di non aver paura dell’amore ma di temere di non averlo incontrato mai!»

(Pino Bertelli).

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IL REGNO DELL’UTOPIA

IL REGNO DELL’UTOPIA

dicembre 06, 2019

Tempi della fine e luoghi d’altrove

12 dicembre 2019 ore 17:00 MACRO – Via Nizza 138 Sala lettura

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Joker (2919), di Todd Phillips

Joker (2919), di Todd Phillips

dicembre 03, 2019

« Deploriamo fermamente la distruzione dei piccoli cinema di periferia…
noi non siamo affezionati al fascino delle rovine, ma i parcheggi,
centri commerciali o caserme di polizia… innalzati al loro posto
hanno una bruttezza senza rimedio che invoca la dinamite… ».

Anonimo toscano

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C’era una volta a… Hollywood (2019), di Quentin Tarantino

C’era una volta a… Hollywood (2019), di Quentin Tarantino

novembre 13, 2019

“…Ciò non toglie che l’idea degli anarchici di annientare qualsiasi autorità resti una tra le più belle che mai siano state concepite”.
E.M. Cioran

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Insorgere e divenire dell’ontosi di Jacques Camatte

Insorgere e divenire dell’ontosi di Jacques Camatte

ottobre 05, 2019

Insorgere e divenire dell’ontosi, di Jacques Camatte, Il Covile, pag. 162 [ il libro non ha prezzo né ISBN, circola solo in librerie particolari o di mano in mano, e per riceverlo può essere richiesto alla casa editrice ].

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Martin Eden (2019), di Pietro Marcello

Martin Eden (2019), di Pietro Marcello

settembre 29, 2019

“L’autorità non solo non è necessaria all’organizzazione sociale, ma, lungi dal giovarle, vive su di essa da parassita, ne inceppa l’evoluzione, e volge i suoi vantaggi a profitto speciale di una data classe che sfrutta ed opprime le altre.”

Errico Malatesta

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Chiara Ferragni – Unposted (2019), di Elisa Amoruso

Chiara Ferragni – Unposted (2019), di Elisa Amoruso

settembre 16, 2019

“…gli imbecilli infatti sono sempre aggiornati, alla moda, e apprezzano moltissimo le novità.
Essendo incapaci di immaginare alternative all’attualità e alla visione dominante al momento,
la considerano sempre espressione del migliore dei mondi possibili, ma solo fino a quando
una nuova versione non sia inventata e disvelata alle masse da uno dei profeti moderni,
meglio noti col titolo di testimonial…”.
Piero Paolicchi

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Wilhelm Brasse – Il fotografo di Auschwitz e sulla fotografia della Shoah

Wilhelm Brasse – Il fotografo di Auschwitz e sulla fotografia della Shoah

settembre 05, 2019

« Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell’appello:
tre corvi neri.  Appello. Le S.S. intorno a noi con le mitragliatrici puntate: la tradizionale cerimonia.
Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l’angelo dagli occhi tristi.
Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito.
Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco…
Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra.
L’ombra della forca lo copriva… I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole.
I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi.
– Viva la libertà! – gridarono i due adulti. Il piccolo, lui, taceva.
– Dov’è il Buon Dio? Dov’e? – domandò qualcuno dietro di me.
A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte.
Silenzio assoluto. All’orizzonte il sole tramontava…
Poi cominciò la sfilata. I due adulti non vivevano più. La lingua pendula, ingrossata, bluastra.
Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora…
Più di una mezz’ora restò così, a lottare fra la vita e la morte, agonizzando sotto i nostri occhi.
E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti.
La lingua era ancora rossa, gli occhi non ancora spenti. Dietro di me udii il solito uomo domandare:
– Dov’è dunque Dio? E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
– Dov’è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca… Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere »1.

Elie Wiesel (superstite dei campi di concentramento di Auschwitz, Buchenwald, Buna)

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