“Genti di Calabria, un progetto ambizioso… www.gentidicalabria.it
”Il Mediterraneo ha la propria tragicità solare che non è quella delle nebbie. Certe sere, sul mare, ai piedi delle montagne,
cade la notte sulla curva perfetta d’una piccola baia e allora sale dalle acque silenziose un angosciante senso di pienezza.
In questi luoghi si può capire come i Greci abbiano sempre parlato della disperazione solo attraverso la bellezza e quanto essa ha di opprimente.
In questa infelicità dorata la tragedia giunge al sommo. Invece la nostra epoca ha nutrito la propria disperazione nella, bruttezza e nelle convulsioni.
Ecco perché l’Europa sarebbe ignobile, se mai il dolore potesse esserlo.
Noi abbiamo esiliato la bellezza, i Greci per essa han preso le armi”
(Albert Camus).
Un Atlante Umano fatto di volti, fisicità, posture di Genti di Calabria, abilmente scolpiti dalla macchina fotografica del Maestro Pino Bertelli. Circa 200 foto di calabresi in un atlante di geografia umana (una visione antropologica della Calabria) che ci racconteranno ogni giorno qualcosa di diverso in una inesauribile scoperta della nostra Terra.
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Niente paesaggi, niente cartoline di Calabria, nessuna composizione, solo figure umane attraverso le quali, dai più piccoli ai più grandi, raccontare la storia, lo splendore, la sofferenza, la ricchezza, la povertà e la speranza di una Terra meravigliosa che non deve rassegnarsi agli eventi ma costruire il proprio destino proprio come quei volti parlanti ci suggeriscono.
Ad accompagnare il racconto di Pino, si insinueranno tra le foto, narrazioni di antropologi e studiosi di chiara fama che ci restituiranno un racconto avvincente, una testimonianza che possa rimanere ai nostri figli, prima ancora che a noi che decidiamo di sostenere questo lavoro. La collaborazione di tutti i partecipanti al progetto è naturalmente gratuita.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una mostra itinerante di 30/50 foto (da esporre in Italia e all’estero) e di un DVD del progetto.
Il libro, la mostra, il DVD e l’archivio delle immagini saranno a sostegno della cultura calabrese. A noi non interessa nulla della fotografia corrente, civile, impegnata, democratica, mercantile, amatoriale ecc., ciò che importa per noi è lavorare sull’immaginario dal vero, raccontare l’uomo o la donna non per quello che si vedono ma per quello che sono e come stanno al mondo. Qualsiasi persona (qualsiasi diversità) ha diritto alla bellezza (anche perduta), ciò che importa è respingere dappertutto l’infelicità. E il diritto alla bellezza, quindi alla giustizia, non tiene conto né di un necessario successo né di un eventuale consenso… per la libertà, come per l’amore, non ci sono catene! La libertà (non solo in fotografia ma anche nella vita) non si concede, ci si prende! La bellezza è l’ultima fermata prima del paradiso in terra! La bellezza seppellirà tutti, ma con grazia. Con queste idee in testa (e altri canti di fraternità radicale) vorremmo fare GENTI DI CALABRIA”.