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Lettera di un ebreo agli ebre di di MOni OVadia

Inserito da serrilux

Lettera di un ebreo agli ebre di di MOni OVadia

Chi siamo noi ebrei? All’origine quelli che seguirono Mosè, il profeta balbuziente […] erano una massa di asiatici sbandati, terrorizzati e piagnucolosi che vagavano negli spietati deserti a ridosso della Mezzaluna fertile ed erano israeliti discendenti da Giacobbe, accadi, ittiti, transfughi egizi e soprattutto molti habiru, la parola protosinaitica indicava i delinquenti a vario titolo, assassini, contrabbandieri, ladri, ruffiani, prostitute. Erano una massa di meticci, ex schiavi, la schiuma della terra. Ebbero un’idea geniale, colonizzarono il cielo con un dio che si dichiarò subito dio dello schiavo e dello straniero. Questa è l’aristocrazia ebraica. L’altra idea geniale fu quella di inventare l’elezione per sfiga… siamo gli ultimi, quindi siamo gli eletti. Si aggregarono intorno a una patria mobile che consisteva i due rotoli chiamati Torah, Bibbia o Tanakh e due Tavole di pietra con le dieci parole del deserto, la parola Comandamento è impropria. C’erano dei principi che sostenevano quella patria mobile: gli uomini sono tutti uguali perché discendono da un’unica matrice: il primo uomo, Adamo, traduzione idiota del nome Adam che vuol dire il gleboso, uomo della gleba, quindi postularono l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Non c’erano ancora ebrei. Non solo, venne detto che tutti gli uomini portavano l’impronta divina, cioè avevano un elemento di assoluto in loro… tutti gli uomini… oggi la chiamiamo dignità. Allora vissero dei loro 4000 anni di storia, 3300 anni in esilio, che è la vera, autentica  patria dell’ebreo… seppero in questa condizione, rimanere fedeli a se stessi attraverso peripezie inenarrabili… Ora, dopo la più grande della catastrofi [la Shoah] alcuni ebrei scelsero di diventare come gli altri, di avere una terra e lo fecero nel modo più catastrofico possibile, sposarono il Sionismo, un progetto colonialista nelle sue origini, perché affermava una terra senza popolo per un popolo senza terra. Ma in quella terra un popolo c’era già, erano gli arabi palestinesi, un milione e mezzo… Allora questo progetto nel tempo mostrò la sua vera natura… di progetto colonialista che diventò progressivamente un progetto segregazionista e razzista. Ora la straordinaria epopea ebraica dell’esilio che seminò genio in ogni angolo del pianeta, è stata abbandonata a favore di un ghetto, ipermilitarizzato, iperaggressivo, fanatico, che sta perpetrando un massacro, un genocidio nei confronti di un popolo indifeso che dovrebbe essere popolo fratello… Io come ebreo dico abbiamo avuto l’uguaglianza degli esseri umani… è stato detto dai più grandi maestri dell’ebraismo in un libro memorabile del Talmud… dei massimi padri… questa idea che tutti gli uomini discendessero da una sola matrice è stata fatta per la pace, perché nessuno possa dire al suo simile che il mio progenitore è migliore del tuo… Abbiamo avuto questa cosa, abbiamo avuto la dignità, cioè l’impronta divina, l’assoluto, perché incontrando il suo simile, accogliendo la sua dignità, l’essere umano potesse vedere l’eco del volto divino, per me che non sono credente, potesse vedere l’assoluto che è in ciascuno di noi… e poi l’altro grande dono è all’inizio della Bibbia nel Genesi è che Dio ha scelto l’uomo per essere suo partner nella creazione e per esserne quindi il custode… c’è una tradizione ebraica che si chiama Tiqqun ‘olam e dice che Dio ritraendosi ha lasciato parecchi problemi nel mondo e che tocca all’uomo ripararlo, aggiustarlo, renderlo sempre migliore… La cosa meno ebraica che esista è l’idolatria, l’idolatria è il vero antagonista dell’ebraismo e in Israele si è costituita la peggiore idolatria di tutti tempi: l’idolatria della terra, il nazionalismo fanatico. Molti ebrei mi considerano il diavolo, bene, il diavolo ebraico risponde: Io vi ricordo di essere ebrei, e si può essere ebrei solo partendo dalla dignità dell’essere umano, perché da lì scende la dignità dell’ebreo, diciamo come identità secondaria culturale e spirituale… io non rinuncerò mai a essere ebreo, a favore di un progetto colonialista, violento, feroce, genocidario… questo è il mio messaggio agli ebrei, grazie».

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