di Don Andrea Gallo, Chiarelettere 2011, pp. 156, Euro 14
Se non ora, adesso è il libro con il quale Don Andrea Gallo, il prete angelicamente anarchico, si avvicina (con il coraggio intellettuale che gli è solito) al cuore delle giovani generazioni… si rivolge alle donne, agli uomini, ai giovani, a quanti credono che la liberazione sessuale è un passo importante verso il raggiungimento di un’umanità più giusta e più bella. Nella prefazione Moni Ovadia sottolinea, a giusta ragione, che questo “prete da marciapiede” è una sorta di profeta dei nostri tempi: “ Il «Gallo» è radicalmente cristiano e sa che il radicale messaggio di Gesù è un messaggio rivoluzionario, radicale e non moderato, ed è per questo che l’hanno messo in croce, per la destabilizzante radicalità del cammino che indicava”. Vero è che il pamphlet di Don Gallo fustiga i poteri forti, quelli della chiesa, dell’economia, dei media e denuda le falsificazioni e le convenienze con le quali tengono genuflessa un’intera nazione… il Don, prete ribelle a tutte le forme di autoritarismo, si esprime sulle mafierie della partitocrazia e sulla passività della chiesa così: “Sono più che indignato, sono proprio incazzato, non si può dire, ma è così”. Per lui e per molti, ricercare la giustizia significa imparare a fare il bene, soccorrere l’oppresso, accogliere il diverso da sé.
La visione libertaria di Don Gallo si accosta alle sofferenze, alle discriminazioni, alle violenze istituzionali che subiscono gli ultimi, gli emarginati, i diversi… si batte per la povertà della chiesa, l’abolizione del celibato, il sacerdozio femminile, il riconoscimento dei valori dell’omosessualità… crede nella forza del diritto e non nel diritto della forza, nella potenza della verità e non nella mediocrità della menzogna… afferma che il primato della coscienza personale è dottrina certa. Quando la democrazia è devastata, scrive il Don, occorre comprendere la “scintilla di «soggettività» antagonista insita nei giovani che vogliono riprendersi il futuro”. Rinnegare l’empietà (perché fascismo è demolire la Costituzione, ricorda il Don) significa vivere con sobrietà, accoglienza e giustizia.
Da ex partigiano, antifascista sempre, Don Gallo si scaglia contro il sistema economico, politico che imbavaglia il popolo italiano… sostiene che ci vuole “ una rottura e può essere necessario anche uscire dalla legalità, quella del potere, per entrare nell’illegalità non violenta”. La lucida filosofia del Don irrompe nelle connivenze politiche degli affari sporchi (destre e sinistre incluse)… scrive che la disperazione dei senza casa, dei precari, dei disoccupati, dei senza speranza… favorisce il dissidio e la strada della ridistribuzione delle ricchezze e della nascita della democrazia partecipata passa “anche attraverso scelte che assumono l’illegalità (la non violenza attiva, la disobbedienza civile) come metodo per raddrizzare il cammino di una legalità distorta e pericolosa, una legalità che strutturalmente è generatrice di altre povertà, di esclusione” (ribadisce il Don).
Il linguaggio orale di Don Andrea Gallo affascina… è appassionato, non predice il futuro, autentica il presente… incide sulle relazioni tra uomini, donne, di chi non ha voce e semina elementi di riflessione e trasformazione della coscienza personale in utopia possibile… le citazioni sono importanti (Gesù, Mandela, Gandhi, Don Milani, Padre Balducci…), il cammino comunitario che indica è il bene comune e la vera eguaglianza (che altro non è che la conseguenza di un’organizzazione sociale che non deve produrre sfruttati né programmare sfruttatori, dice). In questo senso gli uomini, le donne in libertà — afferma il Don —, “devono imparare a perdere e a perdersi: devono superare l’educazione storica mistificante che annebbia spesso anche i progetti rivoluzionari.
Donna e uomo devono in questo cammino considerarsi in uno stato permanente di rivoluzione e devono raggiungere la parità in uno scambio di servizio fraterno, che non ostacoli una personale autonomia”.
Se non ora, adesso è uno strumento, un grimaldello, un dispositivo della coscienza cristiana, antifascista, laica, evangelicamente rivoluzionaria di Don Andrea Gallo… è una sorta di breviario etico che si confronta e si scontra con i pregiudizi, i moralismi e le imposture della politica e della religione del proprio tempo (“i rabbini, gli imam, i vescovi devono smettere di voler convincere che parlano in nome di Dio”, grida), più di ogni cosa è l’insegnamento di un percorso generazionale che indica la solidarietà, l’accoglienza e la bellezza come via per la liberazione.
23 volte ottobre 2011