Ando Gilardi – L’ultimo situazionista
luglio 02, 2017
Sulla decostruzione sovversiva della fotografia teorizzata e messa a fuoco da un poeta dell’eresia.
Apologia terrena di un maestro dell’arte digitale, numerica o elettronica nata dall’arte. Ovvero, la poetica della trasgressione fotografica insegnata ai briganti d’ogni ceto, ai disertori d’ogni sapere, ai magnifici randagi d’ogni epoca, basta che siano belli e intelligenti, e che la loro eversione ereticale non sospetta disveli i migliori dogmi dell’ordine dell’apparenza, atti a sostenere una buona politica e una buona morale, e mostri che ogni buona politica e ogni buona morale si fondano sul cappio del boia.