Chiara Ferragni – Unposted (2019), di Elisa Amoruso

Chiara Ferragni – Unposted (2019), di Elisa Amoruso

settembre 16, 2019

“…gli imbecilli infatti sono sempre aggiornati, alla moda, e apprezzano moltissimo le novità.
Essendo incapaci di immaginare alternative all’attualità e alla visione dominante al momento,
la considerano sempre espressione del migliore dei mondi possibili, ma solo fino a quando
una nuova versione non sia inventata e disvelata alle masse da uno dei profeti moderni,
meglio noti col titolo di testimonial…”.
Piero Paolicchi

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Wilhelm Brasse – Il fotografo di Auschwitz e sulla fotografia della Shoah

Wilhelm Brasse – Il fotografo di Auschwitz e sulla fotografia della Shoah

settembre 05, 2019

« Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell’appello:
tre corvi neri.  Appello. Le S.S. intorno a noi con le mitragliatrici puntate: la tradizionale cerimonia.
Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l’angelo dagli occhi tristi.
Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito.
Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco…
Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra.
L’ombra della forca lo copriva… I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole.
I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi.
– Viva la libertà! – gridarono i due adulti. Il piccolo, lui, taceva.
– Dov’è il Buon Dio? Dov’e? – domandò qualcuno dietro di me.
A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte.
Silenzio assoluto. All’orizzonte il sole tramontava…
Poi cominciò la sfilata. I due adulti non vivevano più. La lingua pendula, ingrossata, bluastra.
Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora…
Più di una mezz’ora restò così, a lottare fra la vita e la morte, agonizzando sotto i nostri occhi.
E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti.
La lingua era ancora rossa, gli occhi non ancora spenti. Dietro di me udii il solito uomo domandare:
– Dov’è dunque Dio? E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
– Dov’è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca… Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere »1.

Elie Wiesel (superstite dei campi di concentramento di Auschwitz, Buchenwald, Buna)

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Il Manifesto per una fotografia dei diritti umani è in Rete…

Il Manifesto per una fotografia dei diritti umani è in Rete…

agosto 06, 2019

“Il diritto di avere diritti, o il diritto di ogni individuo ad appartenere all’umanità, dovrebbe essere garantito dall’umanità stessa”.
Hannah Arendt

Manifesto per una fotografia dei diritti umani resistenza sociale, disobbedienza civile e poetica dell’immagine

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Dichiarazione universale dei diritti umani

Dichiarazione universale dei diritti umani

agosto 06, 2019

adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948

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Norman G. Finkelstein – L’industria dell’Olocausto

Norman G. Finkelstein – L’industria dell’Olocausto

agosto 06, 2019

Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei (2002)

«A me sembra che l’Olocausto venga venduto, più che insegnato.»
RABBi ARNOLD JACOB WOLF Hillel Director, Yale University

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Raccolto amaro (2017) di George Mendeluk

Raccolto amaro (2017) di George Mendeluk

luglio 12, 2019

a Vladimir Putin e Xí Jìnpíng,
i macellai in formato grande dei diritti umani della nostra epoca…

“So quanto la nazione tedesca ami il proprio Führer, [Adolf Hitler]
pertanto è mio dovere brindare alla salute di questo grande uomo”.
Josif Stalin

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Francisco Boix – Sull’iconografia dell’orrore di Mauthausen e la disobbedienza civile della fotografia

Francisco Boix – Sull’iconografia dell’orrore di Mauthausen e la disobbedienza civile della fotografia

luglio 12, 2019

«Un ubriaco di taverna di porto disse al giovane fotografo che voleva fare la fotografia sociale:
“Se studierai e coltiverai il tuo talento, diventerai un grande fotografo”.
Il giovane fotografo, un po’ perplesso:
“E se non ho voglia di studiare né guardare la gente negli occhi?” L’ubriaco, dopo aver sorseggiato un po’ di vino:
“Allora diventerai un critico o alla peggio uno storico della fotografia!”».

(Dal taccuino di un fotografo di strada, 1968).

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Ludd – Consigli proletari N°3. Milano 1970

Ludd – Consigli proletari N°3. Milano 1970

luglio 12, 2019

COME LA PRIMA ORGANIZZAZIONE DEL  PROLETARIATO CLASSICO FU PRECE­DUTA DA UN’EPOCA Dl GESTI ISOLATI, “CRIMINALI”, MIRANTI ALLA DISTRU­ZIONE DELLE MACCHNE CHE ELIMINAVANO LA GENTE DAL LAVORO, SI ASSI­STE IN QUESTO MOMENTO ALLA PRIMA APPARIZIONE Dl UN’ONDATA Dl VANDA­LlSMO CONTRO LE MACCHlNE DEL CONSUMO CHE Cl ELIMINANO ALTRETTAN­TO SICURAMENTE DALLA VITA. E’ CHIA­RO CHE, OGGI COME ALLORA, IL VALO­RE NON STA NELLA DISTRUZIONE STESSA, MA NELLA, RIVOLTA CHE SAPRA’ TRASFORMARSI IN PROGETTO POSITIVO

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CORTO NANNI – FESTIVAL INTERNAZIONALE INDIPENDENTE DEL CORTOMETRAGGIO V EDIZIONE

CORTO NANNI – FESTIVAL INTERNAZIONALE INDIPENDENTE DEL CORTOMETRAGGIO V EDIZIONE

luglio 12, 2019

11-12-13 OTTOBRE 2019 – PIOMBINO

CORTO NANNI: DIRETTORE ARTISTICO STEFANO FONTANA

Caffè Nanni , Associazione Start_ Arte sul Territorio, Comune di Piombino organizzano per l’anno 2019 la quinta edizione della Rassegna di corti cinematografici “CORTO NANNI”. La manifestazione si rivolge a tutti gli appassionati del settore che hanno prodotto cortometraggi, con l’obiettivo di valorizzare i giovani registi, promuovere e divulgare il cortometraggio in tutte le sue forme come linguaggio artistico ed espressivo.

PER PARTECIPARE OGNI REGISTA O CHI ALTRO DETIENE I DIRITTI DEL CORTO, DOVRÀ PRESENTARE I PROPRI LAVORI ENTRO E NON OLTRE IL 1° SETTEMBRE 2019

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Claudio D’Ettorre (Omar Wisyam) GIORGIO CESARANO E LA CRITICA CAPITALE

Claudio D’Ettorre (Omar Wisyam) GIORGIO CESARANO E LA CRITICA CAPITALE

luglio 10, 2019

L’origine dell’uomo non è alle spalle, ma dinanzi agli uomini. (L’origine della specie è il fine della rivoluzione biologica).

Giorgio Cesarano

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