di Vandana Shiva, Utet, 2005, 13 euro
«La globalizzazione minaccia la sopravvivenza nella sua sostanza, sia derubando milioni di persone del diritto alla vita sia creando un clima politico in cui prosperano il fondamentalismo, il fascismo, la xenofobia e l’etnocidio», scrive Vandana Shiva. Un saggio acuto che analizza le cause delle guerre dell’acqua, spiega i meccanismi della biopirateria: furti dei saperi locali ad opera di singoli, organizzazioni o multinazionali che ottengono a titolo gratuito dalle collettività nozioni o prassi legate alla biodiversità, le convertono in proprietà privata e rivendicano su di esse i diritti di proprietà intellettuale. Per combattere le reiterate ingiustizie delle «democrazie umanitarie», Shiva fida sul movimento «Earth Democracy», «Democrazia della Terra», un movimento trasversale di disobbedienza civile, che si basa sui principi di giustizia, sostenibilità e pace, opposte alle filosofie di rapina dei governi ricchi, dei mercanti d’armi e alle pratiche criminose delle multinazionali. Un esempio di democrazia planetaria che – sostiene l’autrice – rafforza e afferma i valori delle popolazioni impoverite e il rispetto delle ricchezze naturali del pianeta. Un argine alla combinazione tra globalizzazione delle multinazionali e democrazie elettorali che «sta scavando un fossato tra i leader e i governi da una parte e il popolo e la società dall’altra».
Aprile, 2006
