La menzogna paga. Paga e vende, almeno così spera l’industria culturale. Non stupisce, quindi, il fatto che si tenti di fare, su Guy Debord, la medesima operazione che anni fa si cercò di portare a termine nei confronti dello stesso Karl Marx, volta a calunniare, infamare ed infangare la persona al fine di svilirne le idee e cancellare ogni aspirazione all’emancipazione che, in questo quadro, non diventa altro che una patologia. E’ “Debord, il provocatore di naufragi”, di Jean-Marie Apostolidès, il libro incaricato di svolgere questo sporco lavoro – e che ha ovviamente ricevuto gli elogi degli stalinisti de “l’Humanité” – ritenendo magari che sia passato abbastanza tempo da poterla fare franca.
E invece è andata male. Puntualmente, sono apparsi sui muri di Parigi una serie di manifesti anonimi a svolgere quella dovuta critica che ha poi trovato espressione compiuta nello scritto di Gianfranco Sanguinetti, qui di seguito pubblicato.