PINO BERTELLI. GUY DEBORD. Sul cinema sovversivo di un filosofo dell’eresia e commentari sulla macchina/cinema (prefazione di Enrico Ghezzi) di Pino Bertelli, 2015.
“Sparate allo schermo, prima di strisciare nell’immaginario assoggettato della fabbrica dei sogni che riduce gli spettatori in sommari di decomposizione e li rende ciechi davanti all’ingiustizia che governa l’universo”
Pino Bertelli
In questo pamphlet sul cinema sovversivo di Guy Debord, l’opera cinematografica (e scritturale) del filosofo francese è stata rivisitata nelle pieghe affabulative più estreme e ogni film passato alla moviola… è lo studio sul cinema di Debord più approfondito e insolente mai compiuto in tempi di ignoranza culturale o di credenze politiche oscurantiste…sono anni di continua adesione e fraternità con Debord (che abbiamo anche conosciuto e condiviso le lotte in Italia negli anni ’70, per le quali fu espulso come persona indesiderabile) e l’Internazionale Situazionista. Non è un lavoro di restaurazione né di celebrazione di un “mito” (compreso male o interpretatopeggio), è un canto d’amore per una generazione maledetta che ha preso i propri sogni per la realtà e cercato di portare l’immaginazione al potere, non per possederlo ma per meglio distruggerlo.Far retrocedere dappertutto l’infelicità. E, come diceva il maestro: “Non ho veramente ambito ad alcuna sorta di virtù, tranne forse a quella d’aver pensato che solo alcuni crimini di un genere nuovo, di cui certamente non si era potuto udire nel passato, avrebbero potuto non essere indegni di me” (Guy Debord). Va detto.Molti di coloro che nel corso degli anni ho ben conosciuto, avevano soggiornato nelle prigioni di diversi paesi… alcuni certo per ragioni politiche, altri per reati o crimini di diritto comune… ho quindi conosciuto soprattutto poeti, poveri e ribelli.Buona visione.
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Il caffè dei filosofi
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