La gente della città del ferro (Piombino) in una mostra e un libro di Pino Bertelli al castello di Masnago (Varese).
“Signori deputati, in piedi, entra il lavoro!” (Filippo Turati).
“Gente della città del Ferro. Piombino 1970-2014” è un dono di Pino Bertelli ai lavoratori ed alla classe operaia di Piombino, è un dono a tutta la Città e un omaggio alla sua storia, un progetto che ha pensato e realizzato con amore e passione e con la lucidità di chi vede lontano.
Ho pensato di ringraziarlo anche perché, con quest’opera, Pino Bertelli ci propone anche un sogno, il sogno che possa ripetersi, nel nostro presente, una pagina dimenticata ma bellissima della nostra storia nazionale: quando il primo operaio entrò nel Parlamento italiano. Era il 1900, quell’operaio si chiamava Pietro Chiesa ed era verniciatore al porto di Genova. Pietro Chiesa entra timido nel Palazzo ma Filippo Turati si alza e così si rivolge alla Camera: “Signori deputati, in piedi, entra il lavoro!” (Paola Pellegrini, assessore alla cultura del Comune di Piombino).
“La gente della città del ferro è la mia gente… la cartografia del loro sudore appartiene a una storia antica… i loro volti, i loro corpi, le loro posture non tracciano mappe, anzi le scombinano… le loro memorie sono nella nostra vita da sempre e dureranno anche dopo la loro scomparsa… la dignità, il rispetto, la fraternità delle loro gesta sono disseminati su alture indimenticabili e i loro sorrisi sporchi di carbone e di ruggine hanno affidato al vento della storia le loro speranze, i sogni e i desideri di un mondo più giusto e più umano.
Hanno pianto la letizia dove mancava e segnato la strada a intere generazioni come cavalieri che fecero l’impresa… hanno perso battaglie, forse… ma hanno legato quel sentimento di umiltà che serve ad ogni inizio per unire ponti diversi… profuso l’energia delle parole che unisce le distanze e, più di ogni cosa, hanno intrecciato le loro esistenze appassionate per spargere semi di futuro nell’avvento di un’umanità migliore”.
P.B.