di Zygmunt Bauman, Laterza, 2013, pag. 100, Euro 9
Il piccolo libro di Zygmunt Bauman, “La ricchezza di pochi avvantaggia tutti” Falso!, è uno strumento di smascheramento dell’ipocrisia dell’economia politica… una secca dissertazione sulla società consumerista e sulle menzogne e tradimenti dei “mandarini” che detengono i centri di controllo dei mercati globali. Ricordiamolo, i dividendi delle banche crescono con l’aumento della disoccupazione e l’impoverimento generalizzato serve a soffocare focolai d’indignazione ai quattro angoli della terra. Nel linguaggio abituale di Bauman, diretto, austero, sempre sostenuto da dati e note approfondite, dove anche lo sdegno contro la cultura predominante dell’abuso e dello spreco sono disvelati in maniera ineccepibile, riporta alle responsabilità del libero mercato, le vittime dirette e indirette di una ineguale distribuzione della ricchezza nel mondo.
Bauman sostiene, a ragione, che la ricchezza di pochi impoverisce tutti e l’economia liberista è il perseguimento del profitto individuale e il meccanismo perverso con il quale una minoranza di arricchiti continua a violare i diritti umani più elementari e deflorare il bene comune. “La disuguaglianza in quasi tutto il mondo sta aumentando — scrive Bauman —, e ciò significa che i ricchi, soprattutto i molto ricchi, diventano più ricchi, mentre i poveri, e soprattutto i molto poveri, diventano più poveri”. La via intrapresa dal modello economico/politico è quella dell’autodistruzione — dicono la maggior parte degli economisti fuori dal libro paga dei padroni dei mercati — e Bauman si chiede in quale modo le persone possono opporsi alla crescente disuguaglianza. La miseria non è un destino e nemmeno un’eredità, è un “dogma dell’ingiustizia” programmata e va contrastato attraverso forme di resistenza sociale.
La resistenza alla disuguaglianza e alle “grandi bugie” delle democrazie spettacolari non è però di facile presa nel reale e la rassegnazione, la sottomissione o una volontaria collaborazione con il sistema imperante — annota Bauman — sembra annichilire i consumatori della civiltà capitalista. Tuttavia il sociologo e filosofo polacco riconferma qui — come in tutta la sua opera — che solo l’atto morale delle persone come antitesi del potere può essere la via maestra per raggiungere il benessere di tutti. Opporre al diritto della forza, il diritto della ragione.
Piombino, 18 volte ottobre, dal vicolo dei gatti in amore, 2013.