di Michel Onfray, Fazi Editore, 2007, pp. 291, Euro 17,00
Il cristianesmo edonista è il secondo volume (dei sei) che Michel Onfray ha scritto sulla sua particolare Controstoria della filosofia. Segue Le saggezze antiche, dedicato alla Grecia e a Roma. Onfray, con la bellezza del suo stile disinvolto, ironico e al contempo velenoso, lavora sui grandi temi della filosofia e tira fuori dalla dimenticanza gli “sconfitti”, gli emarginati, gli eretici del pensiero filosofico e religioso. Lo scrittore francese si addentra nel Medioevo cristiano e attraversa le politiche, le tematiche, le eresie di quella corrente di maghi, malfattori, uomini di taverna e di bordello che definisce “edonisti cristiani”. Pensatori, gnostici, poeti che dall’alto del Medioevo fino alle soglie dell’età moderna si sono battuti per l’emancipazione dei costumi, per la libertà di espressione e senza rinnegare la loro fede hanno contribuito a disvelare le malefatte della chiesa e le angherie del potere.
Onfray taglia via i libri di Tommaso d’Acquino o Agostino d’Ippona e sviscera gli scritti dimenticati, sconosciuti o sepolti a margine dei testi universitari di Basile, Carpocrate o Epifanio, appoggiati alla filosofia della “saggezza felice” di Lorenzo Valle, Marsilio Ficino, Erasmo da Rotterdam o Michel de Montaigne. Si scaglia contro i “padri fondatori” della Chiesa di Roma e sottolinea come essi hanno cercato di cancellare non solo con la violenza ma anche con la distruzione vera e propria le antiche scritture (che non dicevano ciò che la Bibbia poi ha detto). Gli eresiarchi che passa in rassegna mostrano coraggio e anticipazione sui tempi. Non hanno dogmi da rispettare, solo il piacere di vivere da praticare. Non seguono la logica dei vincitori né si accodano ai filosofi stipendiati dal cristianesimo. “Il pensiero gnostico compre otto secoli, i primi della nostra civiltà detta ebraico-cristiana — scrive Onfray —… Lo gnosticismo si colloca, al di là del bene e del male, su tutte le questioni, compresi il sesso, la libido, i desideri, passioni e pulsioni”. Gli gnostici sono dei perseguitati sin dall’arrivo al potere di Costantino. I roghi della Santa Romana Chiesa non sono riusciti a distruggere definitivamente l’originalità libertina e libertaria del pensiero gnostico.
I Fratelli e le Sorelle del Libero spirito disseminati nel libro di Onfray, mescolano eresie, plagi, indiscipline e se ne fregano delle Epistole di san Paolo o dell’Apocalisse di Giovanni, dicono che è stato l’Edonismo a calare il cielo sulla terra e a insegnare agli uomini e alle donne ad aprire gli occhi contro la menzogna. La povertà, la miseria, la violenza è un destino che i popoli ereditano dai governi, dalle fedi, dalle guerre e gli gnostici oppongono all’epoca delle credenze, l’ascesi del dispendio, le anime dissociate del desiderio e dei piaceri, agli angeli ingannatori delle ribalte spettacolari della religione cristiana. I saltimbanchi, gli epicurei, gli gnostici innamorati dell’amore e della libertà… come Montaigne, l’abate Jean Meslier o de La Boétie, sono vere e proprie mine libertine che smontano la grossolana impostura delle religioni e autorizzano il cambiamento contro ogni forma d’ingiustizia e di tirannia con tutti i mezzi necessari. Poiché la disuguaglianza è il prodotto dell’istruzione e dell’istituzione — idea di Montaigne —, occorre attaccare il pensiero e screditare ciò che si suppone esso sia. La Fraternità, dicevano i popolani durante la Rivoluzione francese del 1793, si arresta davanti alle tombe degli aristocratici. Gli gnostici sostenevano invece che filosofare è imparare a vivere e non a morire.
3 volte gennaio 2008