Della miseria dell’ambiente sovversivo
“Quello che in un tempo fu compreso in un tempo fu dimenticato. Al punto che nessuno si accorge più che la storia è senza epoca. Di fatto non accade nulla. Non c’è più l’evento. Ci sono solo notizie. Guardare i personagg ia capo degli imperi. E rovesciare il motto di Spinoza. Niente da comprendere. Solo da piangere, o da ridere”
M. Tronti, La politica al tramonto
Finito il tempo degli eroi. Scomparso lo spazio epico del racconto che ci piace dire e ci piace sentire, che ci parla di quel che potremmo essere ma non siamo.
L’irreparabile è ormai il nostro essere-così , il nostro essere-nessuno. Il nostro essere Bloom.
Ed è dall’irreparabile che bisogna partire, ora che il nichilismo più feroce è passato dalla parte dei dominanti. Bisogna partire perché «Nessuno» è l’altro nome di Ulisse, e perché non deve importare a nessuno di raggiungere Itaca o di fare naufragio.