di Naji al-Ali – reprint 2012
Il libro di Naji, con oltre 200 disegni, è stata la prima pubblicazione antologica in Europa delle sue vignette, edito da Traccedizioni nel 1994 con prefazione di Saad Kiwan, introduzione di Vauro Senesi, a cura di Pino Bertelli. Ora,a 18 anni dalla prima e unica edizione esaurita da tempo,Azione Sperimentale, già impegnata nella realizzazione di Restiamo Umani – The Reading Movie (www.restiamoumani.com) ristampa il libro in una nuova edizione di altissima qualità in italiano e inglese.
Scrive Pino Bertelli:
“Nella storia dell’arte a fumetti, Naji Al-Ali ha un posto centrale, anche se per molti versi poco conosciuto o celato dalla storiografia dominante. Naji Al-Ali del resto non era artista di facili ingabbiature… la sua opera (vignette, caricature, disegni), tra le più alte e impegnate nella storia del fumetto, esprime la grazia e la “pesantezza” della realtà incise sulla carta… nelle storie che racconta in punta di penna si legge l’impossibilità di perdonare chi ha fatto del male (lo Stato di Israele) e continua a farlo con la ferocia inaudita del più armato… gli ebrei hanno subìto, è vero, la catastrofe della Shoah, tuttavia sembra che gli israeliani (non tutti gli ebrei) l’abbiano dimenticata e si comportano con uguale efferatezza nei confronti del popolo palestinese.La grazia sparsa nei fumetti del disegnatore non è consolazione, è luce. È la realtà calpestata dei palestinesi trasportata in migliaia di strisce (oltre quarantamila). L’immaginazione di Naji Al-Ali lavora per aprire le fessure sociali dove la grazia fa il covo e controbatte l’odio, l’amarezza, il rancore dei predatori israeliani. “Nel male, come nel sogno, non ci sono letture multiple. Da ciò la semplicità dei criminali” (Simone Weil). I disegni, le vignette, le tavole di Naji Al-Ali ci insegnano a ben morire come a ben vivere. La sua opera in- tera è un atto d’amore e di libertà mai cantato prima con questa forza e que- sta bellezza autoriale. Qui la grazia dell’esistente diventa pane e chi deside- ra veramente la salvezza di un popolo e la pace canta la gioia dell’uomo, non di dio. Il velario della miseria umana che taglia si radica nella trasfigurazione della verità, inneggia contro il silenzio dei potenti e fa della disobbedienza una luce che illumina i giusti e gli ingiusti. La disobbedienza è la virtù suprema che ama il rispetto dell’individuo e nell’azione estrema incide la ne- cessità universale di un popolo liberato.”
(tratto dal libro di Naji al-Ali, No al silenziatore, Traccedizioni, 1994)