di Pino Bertelli, 2018
“Noi non vogliamo essere dei giustizieri, ma dei signori senza schiavi che ritrovano, al di là della distruzione della schiavitù, una nuova innocenza, una grazia di vivere. Si tratta di distruggere il nemico, non di giudicarlo… ci sono delle giornate rivoluzionarie che valgono secoli…”
(Raoul Vaneigem).
Il saggio di Pino Bertelli sul cinema sovversivo di Guy Debord, l’Internazionale Situazionista, la rivolta
della gioia delle giovani generazioni nel Maggio ’68 è un pamphlet insolente, velenoso, anarchico che ripercorre cinquant’anni di storia (non solo italiana) fuori dalle dossologie sociologiche e dalle euforie politiche.
È una requisitoria contro le forze dominanti della società spettacolare e della servitù volontaria che sostiene
la perpetrazione di genocidi, terrorismi, colonizzazioni da parte dei governi forti, e permette ai ricchi di diventare più feroci e ricchi, e ai poveri di essere sempre più vessati e impoveriti.
“Ogni libertà autentica implica la rovina di qualsiasi stato, politica, cultura come somma d’inutilità. Il divenire rivoluzionario degli uomini liberi sta nella nascita di nuove cartografie dell’esistenza perchè l’umanesimo dei diritti dell’uomo agisce sui principi di bellezza, libertà, uguaglianza, fraternità, solidarietà, accoglienza, condivisione e respinge la povertà, la fame, la guerra, l’impoverimento e l’infeudamento delle masse, inventa nuove possibilità di esistenza e passa dalla resistenza all’insubordinazione. L’avvenire rivoluzionario nella storia è il divenire rivoluzionario dell’uomo in rivolta che abbatte l’oppressione e cancella l’intollerabile. Né dèi né padroni”.
Interno4 Edizioni
Pagine: 272
Formato: 14×21
Prezzo: 15,00
Isbn: 978-88-85747-10-4