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L’angelo del non-dove. Encomio sull’eresia dell’amore e sulla ribellione del cuore dei ladri di sogni

Inserito da serrilux

L’angelo del non-dove. Encomio sull’eresia dell’amore e sulla ribellione del cuore dei ladri di sogni

di Pino Bertlli, 1996

Pino Bertelli rende liberamente disponibile questo libro su Traccedizioni.

PICCOLA NOTA ERETICALE
Per tutti e per nessuno
“Indubbiamente ci siamo accostati, forse ci siamo incontrati.
Il tuo ritiro manifesta la mia esistenza, e anche il mio
raccoglimento ti è dedicato. Possa la loro intenzione
essere riconosciuta da noi come un cammino
che porta indirettamente a noi”.
Luce Irigaray
 
Questo piccolo pamphlet (situazionista) parla di amore in “forma di angelo” ma anche d’altro… molto mi sarebbe piaciuto essere riuscito ad esprimere l’esplosione del desiderio di esistere fuori dagli steccati dell’ordinario e dalle stupidità della “diversità” come fughe dal reale e dalla paura di vivere. Quando si smette di lottare contro le maschere, le corazze, i muri emotivi che ci siamo costruiti… ci si libera dai conflitti interiori e si
conquista la serenità dirompente degli “spiriti liberi”. È un libello che si compone di frammenti, aforismi, canzoni, lettere mai scritte, favole, prefazioni destinati altrove e (per ragioni di natura/statura morale) mai
pubblicati… trovano qui un quadro d’insieme che può essere letto, at/traversato o scomposto senza un particolare ordine cronologico, anzi – l’angelo del non–dove– suggerisce di entrare in questo diario del cuore nel modo più disordinato e insolente possibile, strappare poi le pagine più belle (per ciascuno) e regalarle a qualcuno che si ama così profondamente, così teneramente, così pazzamente senza sapere perché.
È stato scritto tra maggio 1994 e settembre 1995… in bar, birrerie, stazioni, autostrade, spiagge, camere

d’albergo di Bologna, Torino, Milano, Genova, Livorno, Napoli, Pontassieve, Pontedera, Piombino… su qualche treno che tagliava giorni sospesi nel tempo o nella culla/auto magica di una stellina azzurra che avevo sognato tanto, tanto tempo fa… e che una notte blu e “ludra”, mi sono trovato davanti in una città di mare della Toscana… insieme siamo volati sulla “Via Lattea” a cercare altri modi di abitare il mondo… abbiamo ritrovato il coraggio di parlare, di lasciare uscire le proprie paure, di sentirsi uniti nelle differenze… riscoperto una filosofia dell’esistenza, una poetica della carezza, un linguaggio del toccare che ci ha aperti e portati alla riscoperta della stima di sé… al raggiungimento di una sensibilità dell’Io, del Tu, del Noi… che ognuno ha diritto di godere… perché quando non c’è amore per se stessi, si è preda della mediocrità della quale ci circondiamo e nella quale fingiamo di vivere. Sulle piste del sogni ci sono sogni impossibili che solo la gioia e l’amore possono trasportare sull’ultima stella danzante che è nel nostro cuore… la riscoperta di sé è un respiro che va (e viene) a Te, a Me, a Noi… una seduzione dell’esistere fuori dal cerchio, dall’abitudine ad apparire e non ad essere… è un vento quest’amore senza uguali… una brezza leggera che fa incontrare le emozioni e le mescola alle lacrime di luna e ai colpi di sangue o di tosse che ognuno versa sui corpi incendiati… è l’unione tra il fuoco e la terra, il cielo e il mare… tra il cuore e il respiro che si lasciano andare alla deriva di sorrisi e di singhiozzi irripetibili.

È l’amore che custodisce il nostro raccoglimento, ed imparare l’amore vuol dire lasciarsi andare alla deriva
del cuore e ritrovare il respiro della gioia nell’unione tra due persone che si fa vita, sulla via delle nuvole.
10 volte novembre 1995

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