Piombino dalle bandiere rosse
Una vecchia canzone degli anni ’80 sulla città-fabbrica di Piombino (registrata dal vivo in un concerto dei “Lucky Strike”), scritta da Pino Bertelli e Massimo Panicucci
Una vecchia canzone degli anni ’80 sulla città-fabbrica di Piombino (registrata dal vivo in un concerto dei “Lucky Strike”), scritta da Pino Bertelli e Massimo Panicucci
“Pensiero meridiano vuol dire fondamentalmente questo: restituire al sud l’antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato da altri. Tutto questo non vuol dire indul- genza per il localismo, quel giocare melmoso con i propri vizi che ha condotto qualcuno a chiamare giustamente il sud un «inferno».
di Pino Bertelli, novembre 2017
Con scritti di:
Giuliano Parodi, Rossano Pazzagli, Claudio Marra
Documentalista:
Paola Grillo
« Ho ucciso io Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l’auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento ».
Giovanni Brusca, u verru (il porco), collaboratore di giustizia
“La fotografia non dice (per forza) ciò che non è più, ma soltanto e sicuramente ciò che è stato”.
Roland Barthes
“Forse è lì che ho vissuto veramente; lì dove si viveva senza educazione, senza maniere, senza orari, a piedi nudi”.
Marguerite Duras
“Le fotografie che Lando Civilini ha dedicato al mare e alla gente di Piombino, esprimono una visione mediterranea di grande freschezza, un senso anche ludico della vita quotidiana che sembra ormai lasciato alla memoria orale dei vecchi piombinesi.”
di Tano D’Amico e Pablo Echaurren (testi di Gabriele Agostini, Tano D’Amico, Pablo Echaurren, Diego Mormorio, Raffaele Perna, Kevin Repp, Claudia Salaris, Gianfranco Sanguinetti), Postcart Edizioni, 2017, pagg. 171, euro 25
a Roberto Perdía
uno dei capi dei Montoneros, guerriglieri che hanno combattuto la dittatura argentina… lo abbiamo incontrato a Buenos Aires nel corso di una manifestazione a sostegno della Palestina (2014) – ci siamo abbracciati, levato i pugni dalle tasche e alzati contro il cielo…
“Uno non ha un’anima per sé solo, ma un pezzetto d’una grande anima, che è la grande anima di tutta l’umanità… Quindi non importa, perché io non potrò mai morire. Io sarò dovunque, dovunque ci sia un uomo. Dovunque ci sia un uomo che soffre e combatte per la vita, io sarò là. Dovunque ci sia un uomo che lavora per i suoi figli, io sarò là. Dovunque il genere umano si sforzi di elevarsi, coi ricchi e coi poveri, in questa comune aspirazione di continuo miglioramento, e dove una famiglia mangerà la frutta d’un nuovo frutteto, o andrà a occupare la casa nuova, là mi troverai”.
dal film Furore (1940) di John Ford
“Quelli che nascono mostri sono l’aristocrazia del mondo dell’emarginazione…
Quasi tutti attraversano la vita temendo le esperienze traumatiche.
I mostri sono nati insieme al loro trauma.
Hanno superato il loro esame nella vita, sono degli aristocratici…
Io mi adatto alle cose malmesse. Intendo dire che non mi piace
metter ordine alle cose. Se qualcosa non è a posto di fronte a me,
io non la metto a posto. Mi metto a posto io”.
Diane Arbus