JOEL RAFAEL. SULLA MUSICA DELLE PERIFERIE
Incontro tra Joel Rafael (cantautore americano) & Pino Bertelli (fotografo di strada)
Traduzione e redazione Myriam Aarab
Piombino, 18 volte maggio 2012
Dal taccuino di un fotografo di strada
Incontro tra Joel Rafael (cantautore americano) & Pino Bertelli (fotografo di strada)
Traduzione e redazione Myriam Aarab
Piombino, 18 volte maggio 2012
Intervista di Myriam Aarab e Pino Bertelli per la rivista di critica radicale Tracce Piombino (Italy) 15 luglio 2012
a Serena, perché conosce l’arte di gioire e la rabbia degli ultimi,
a Lino, guerriero di luce, di resistenze e giuste utopie,
e, infine, a Bru’, perché sa che laggiù dove finisce il mare e comincia il cielo
c’è tutto l’amore del mondo e che ogni risposta è nelle stelle!
“Io vorrei, e questo sia l’ultimo ed il più ardente dei miei desideri,
io vorrei che l’ultimo dei re fosse strangolato con le budella dell’ultimo dei preti”.
Jean Meslier, curato di campagna del ‘700
a Franti (Maurizio Rebuzzini),
perché sa, come pochi, che la fotografia serve a liberarsi dall’ignoranza
e dall’analfabetismo del consenso e del successo.
“Cari ragazzi, ho voluto più bene a voi che a Dio,
ma sono sicuro che non baderà a queste piccolezze”.
don Lorenzo Milani
a Renato Curcio,
perché sapeva che quando il sogno di pochi si trascolora nel sogno di tanti, diventa storia!
DOCUMENTI DEL PROCESSO DI DON MILANI
Risposta di don Lorenzo Milani ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’ 11-2-1965 in cui si accusavano gli obiettori di viltà
Non esistono guerre giuste,
non esistono guerre sante,
non esistono guerre umanitarie…
La pace si fa con la pace!
Maledette le guerre e le carogne che le fanno!
Quand’anche avessi tutti i tesori della terra
e conoscessi le lingue degli angeli,
se non ho l’amore non sono niente!
Là dove le nostre lacrime s’incontrano,
i nostri cuori si danno del tu!
Sulla decostruzione sovversiva della fotografia teorizzata e messa a fuoco da un poeta dell’eresia.
Apologia terrena di un maestro dell’arte digitale, numerica o elettronica nata dall’arte. Ovvero, la poetica della trasgressione fotografica insegnata ai briganti d’ogni ceto, ai disertori d’ogni sapere, ai magnifici randagi d’ogni epoca, basta che siano belli e intelligenti, e che la loro eversione ereticale non sospetta disveli i migliori dogmi dell’ordine dell’apparenza, atti a sostenere una buona politica e una buona morale, e mostri che ogni buona politica e ogni buona morale si fondano sul cappio del boia.
Dal Blackblog di Franco Senia (http://francosenia.blogspot.it)