Categoria:Fotografia

Francesca Grispello. Sulle fotoscritture del corpo come anima in amore e l’iconografia della seduzione come fragilità della bellezza

Francesca Grispello. Sulle fotoscritture del corpo come anima in amore e l’iconografia della seduzione come fragilità della bellezza

marzo 01, 2020

alle magnifiche fanciulle delle fiumane di miele nei canneti fruscianti di vento e di sale…

“Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e…
cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date poiché non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta”.

Rainer Maria Rilke

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Edward Burtynsky – Sulla fotografia della bellezza e poetica dell’insorgenza

Edward Burtynsky – Sulla fotografia della bellezza e poetica dell’insorgenza

febbraio 23, 2020

“Nell’amore come nella bellezza, ogni vero sguardo è uno sguardo incrociato…
tra colui che guarda e colui che è guardato… Uno sguardo privo
di relazioni difficilmente ha acceso la bellezza.
Gli sguardi incrociati sono gli unici in grado di far scaturire la scintilla che illumina…
i soli a permettere alla luce divina di giungere a rivelazione.
Ma in un’autentica esperienza d’amore e di bellezza”.
François Cheng

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Wilhelm Brasse – Il fotografo di Auschwitz e sulla fotografia della Shoah

Wilhelm Brasse – Il fotografo di Auschwitz e sulla fotografia della Shoah

settembre 05, 2019

« Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell’appello:
tre corvi neri.  Appello. Le S.S. intorno a noi con le mitragliatrici puntate: la tradizionale cerimonia.
Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l’angelo dagli occhi tristi.
Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito.
Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco…
Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra.
L’ombra della forca lo copriva… I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole.
I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi.
– Viva la libertà! – gridarono i due adulti. Il piccolo, lui, taceva.
– Dov’è il Buon Dio? Dov’e? – domandò qualcuno dietro di me.
A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte.
Silenzio assoluto. All’orizzonte il sole tramontava…
Poi cominciò la sfilata. I due adulti non vivevano più. La lingua pendula, ingrossata, bluastra.
Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora…
Più di una mezz’ora restò così, a lottare fra la vita e la morte, agonizzando sotto i nostri occhi.
E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti.
La lingua era ancora rossa, gli occhi non ancora spenti. Dietro di me udii il solito uomo domandare:
– Dov’è dunque Dio? E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
– Dov’è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca… Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere »1.

Elie Wiesel (superstite dei campi di concentramento di Auschwitz, Buchenwald, Buna)

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Francisco Boix – Sull’iconografia dell’orrore di Mauthausen e la disobbedienza civile della fotografia

Francisco Boix – Sull’iconografia dell’orrore di Mauthausen e la disobbedienza civile della fotografia

luglio 12, 2019

«Un ubriaco di taverna di porto disse al giovane fotografo che voleva fare la fotografia sociale:
“Se studierai e coltiverai il tuo talento, diventerai un grande fotografo”.
Il giovane fotografo, un po’ perplesso:
“E se non ho voglia di studiare né guardare la gente negli occhi?” L’ubriaco, dopo aver sorseggiato un po’ di vino:
“Allora diventerai un critico o alla peggio uno storico della fotografia!”».

(Dal taccuino di un fotografo di strada, 1968).

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Steve McCurry – Sulla fotografia della fascinazione

Steve McCurry – Sulla fotografia della fascinazione

aprile 20, 2019

“Perché questi predicatori di così grande ragionevolezza,
che ostacolano in ogni modo la nostra tendenza al fascino delle voglie e a tutte le Seduzioni,
sono poi i più inclini a pascersene loro stessi nel mentre ingannano noi?
Costoro tentano in ogni modo di intrufolarsi fino alle più alte cariche governative dello Stato
[della cultura, dell’arte, dell’economia], per potersi dedicare, autorevolmente, a nessun’altra attività
che non sia quella di illudere il popolo con una pletora di fandonie, per poi pretendere
che esso trovi delle Seduzioni in quelle privazioni che loro stessi dicono di apprezzare
ma praticano pochissimo”.

Charles Fourier

 

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Aldo Bonasia. L’arma della fotografia o l’immagine del no!

Aldo Bonasia. L’arma della fotografia o l’immagine del no!

febbraio 24, 2019

a ricordo di Primo Moroni, Gianfranco Faina, Margherita “Mara” Cagol, Aldo Bonasia, e dei maglioni inzuppati di sangue di quei ragazzi belli che nelle strade di Milano facevano della resistenza sociale il florilegio delle loro utopie…
e mai più nessuno è stato bello così….

“La mia natura è negare. La mia parola è no. Ti cancello vita, perché sono su un cammino che porta lontano da te.
Sono diretto là dove tu non mi puoi seguire”.
Pär Lagerkvist.

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Terry Richardson. Sulla fotografia consumerista

Terry Richardson. Sulla fotografia consumerista

febbraio 10, 2019

“Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero: quale mondo ci è rimasto? Forse quello apparente?… Ma no! Col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!”.

Friedrich W. Nietzsche

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Ernst Haas – Il linguaggio fotografico dell’immaginale

Ernst Haas – Il linguaggio fotografico dell’immaginale

febbraio 10, 2019

(La fotografia esiste, me l’ha detto Franti!)

“Continuo a non capire tutte queste problematiche discussioni sul bianco e nero e il colore. Amo sia l’uno che l’altro, ma parlano lingue diverse nello stesso ambito. Sono entrambi affascinanti. Il colore non significa bianco e nero più colore, come il bianco e nero non è solo un’immagine senza colore. Ciascuno di questi mezzi richie- de una diversa sensibilità nel vedere e, di conseguenza, una diversa disciplina.
Ci sono gli snob del bianco e nero, e ci sono gli snob del colore. Incapaci di usare bene entrambi, si mettono sulla difensiva e militano in campi opposti. Non bisognerebbe mai giudicare un fotografo dal tipo di pellicola che usa, ma solo da come la usa”.

Ernst Haas

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Intervista di Barbara Morello a Pino Bertelli – Il tempo della fotografia e il ruolo del fotografo

Intervista di Barbara Morello a Pino Bertelli – Il tempo della fotografia e il ruolo del fotografo

ottobre 07, 2018

7 settembre 2013

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MARIO DONDERO. SULLA FOTOGRAFIA COMUNARDA

MARIO DONDERO. SULLA FOTOGRAFIA COMUNARDA

settembre 23, 2018

“…Mai dimenticare che uccidere un padrone è un assassinio, farne fuori cento di padroni è un atto eroico!…”.
(Cantava uno straccivendolo anarchico in un’osteria di porto della mia città nel primo dopoguerra,
che tutti chiamavano Bakunin). P.B.

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