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Sul pensiero filosofico / politico dell’Internazionale Situazionista

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Sul pensiero filosofico / politico dell’Internazionale Situazionista

Intervista di Vanna Bertoncelli (giornalista de Il Tirreno, redazione di Grosseto) a Pino Bertelli sul pensiero filosofico / politico dell’Internazionale Situazionista.*

Vanna Bertoncelli
Come, perché e a chi deve il suo interesse per il neo situazionismo?
Pino Bertelli
È stato nel ’68 che ho conosciuto le opere dell’ Internazionale Situazionista, un gruppo di artisti e filosofi che hanno occupato l’università di Nanterre e della Sorbona e dato inizio alla rivoluzione della gioia… Il ’68, appunto… i loro testi erano in francese e abbiamo contribuito a tradurli e a diffonderli. Ho conosciuto uno dei fondatori dell’Internazionale Situazionista… Guy Debord, nel 1977… Nei giorni che fu espulso dall’Italia perché persona indesiderata… Debord è considerato uno dei più grandi filosofi del ‘900… Ha scritto La società dello spettacolo, uno dei libri più rubati del ’68.
Vorrei ricordare che nel ’68 anche i vini e le marmellate vennero più buoni!
V.B.
Se potessimo definirlo come una corrente di pensiero quale sarebbe la sua specificità?
P.B.
La filosofia sovversiva non sospetta dei Situazionisti… Ha disvelato le menzogne della politica istituzionale, dell’arte mercantile e della servitù della stampa a ogni potere… Lavoravano per una società più giusta e più umana. I Situazionisti sostenevano che è difficile trovare un rivoluzionario autentico quanto un uomo onesto in parlamento.
V.B.
Quali sono le finalità di questo pensiero?
P.B.
Le finalità della pensiero Situazionista sono di assaltare il cielo del conformismo e restituire dignità agli ultimi, gli esclusi, gli oppressi, e per realizzare questo, tutti i mezzi sono buoni. I Situazionisti passavano dalla critica radicale dell’arte all’arte radicale di ogni politica e la notte giravano intorno al fuoco della ragione, pensavano che con la caduta degli idoli crollavano anche i pregiudizi… mi pare un buon debutto.
V.B.
Chi sono i maggiori esponenti e chi i destinatari?
P.B.
I cattivi maestri dell’Internazionale Situazionista, alcuni dei quali ho ben conosciuto e frequentato, sono Debord, Vaneigem, Jorn, Sanguinetti… Tanto per fare qualche nome… I destinatari del loro pensiero sovversivo sono tutti quelli che dicono a ogni forma di potere, la mia parola è NO!
V.B.
In quali zone della nostra penisola il neo situazionismo è presente? E all’estero come stanno le cose?
P.B.
Il pensiero ereticale dell’Internazionale Situazionista è disperso ovunque ci sono uomini e donne che pensano con la propria testa… e principalmente lavorano alla destituzione dell’ipocrisia istituzionale. I Situazionisti dicevano che tutti quelli che erano belli e intelligenti potevano entrare nell’Internazionale Situazionista… e dare inizio allo smantellamento del pensiero dominante.
Va detto. L’I.S. si è autosciolta nel 1972, ma la seminagione libertaria di critica radicale della società mercantile dell’I.S. non è mai morta.
V.B.
Con quali modalità viene comunicato e diffuso questo pensiero? E con quali finanziamenti?
P.B.
Modalità? Finanziamenti, mi CHIEDI? I Situazionisti non hanno codici né regole da rispettare… Ogni cosa va bene quando si tratta di abolire i partiti politici e fondare una società di liberi e uguali… Il diritto della forza va combattuto con la forza del diritto. Grazie e che sia lode ora a uomini di fama.

* L’intervista è stata fatta il 21 aprile 2017, scritta al telefono, dopo la presentazione del libro di Pino Bertelli, La fotografia ribelle, a Grosseto, presso Clarisse Arte, 5 aprile 2017.

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